


MONTALTO DI CASTRO - Non si placano le polemiche sulla gestione dei servizi sanitari a Montalto di Castro. Dopo la denuncia sul caso dell’ambulatorio di Pescia Romana, i consiglieri comunali di opposizione Luca Benni, Angelo Brizi, Francesco Corniglia ed Eleonora Sacconi tornano all’attacco: “Le segnalazioni che stiamo ricevendo in questi giorni – affermano – ci raccontano una situazione analoga anche nel capoluogo. Cittadini costretti ad attendere fuori dagli ambulatori, al freddo o sotto la pioggia, in attesa dell’arrivo dei medici. Una scena inaccettabile, indegna di un paese civile”.
I consiglieri parlano senza giri di parole: “Non è un episodio isolato né un contrattempo. È un problema di organizzazione che si trascina da tempo e che l’amministrazione continua a ignorare. Aprire in anticipo i locali di attesa, garantendo uno spazio coperto e riscaldato, non è un favore ma un gesto minimo di rispetto verso i cittadini, in particolare verso gli anziani o le persone con difficoltà motorie”.
Le segnalazioni, spiegano, riguardano l’orario di apertura delle strutture sanitarie: “Finché non arriva il personale medico – denunciano – le porte restano chiuse. Il risultato? Decine di persone costrette ad aspettare fuori, anche per mezz’ora, in condizioni spesso proibitive. È questa la sanità di prossimità che ci viene raccontata con toni trionfalistici?”.
L’opposizione ribadisce la proposta già avanzata per Pescia Romana: “Chiediamo che il Comune si faccia promotore di un servizio unitario, in collaborazione con le associazioni del territorio – dai Centri Anziani alla Misericordia – per assicurare l’apertura anticipata degli ambulatori. Abbiamo volontari e realtà associative sempre disponibili: serve solo coordinamento e volontà politica”.
Una stoccata finale arriva proprio all’indirizzo del sindaco e della sua giunta: “Siamo stanchi di sentir parlare di ‘attenzione alla salute dei cittadini’ solo nei comunicati stampa. È ora di passare ai fatti. Nessuno deve più essere costretto a fare la fila al freddo per accedere a un servizio pubblico. È una questione di dignità, di civiltà e di rispetto verso la comunità”.
I consiglieri concludono con un appello chiaro: “L’amministrazione intervenga subito, senza scaricare responsabilità sulla ASL o su altri enti. La salute e la sicurezza dei cittadini vengono prima di tutto. La gente chiede solo un gesto semplice: poter aspettare al caldo. Possibile che sia troppo?